Caduta capelli da farmaci: cosa succede?
Caduta capelli da farmaci: andiamo a vedere la relazione che esiste tra la caduta dei capelli e l’assunzione di alcuni farmaci.
Alcune tipologie di farmaci, infatti, possono portare ad una temporanea caduta dei capelli, altre possono aumentare la gravità di un problema già esistente o, nella peggiore delle ipotesi, alcuni farmaci possono portare ad una calvizie permanente.
Caduta dei capelli da farmaci: quali?
Alcune terapie, come la chemio o la radioterapia, possono portare alla caduta dei capelli ma è, in genere, un processo temporaneo e reversibile.
Alla fine dei cicli di terapia, infatti, i capelli dovrebbero crescere nuovamente.
Oltre a queste terapie, i farmaci che possono causare la perdita dei capelli sono, per citarne alcuni, gli antidepressivi, anti ulcera, gli steroidi anabolizzanti, le terapie ormonali, gli anti tiroidei o i farmaci betabloccanti.
Caduta dei capelli da farmaci: da cosa dipende?
La caduta dei capelli da farmaci dipende dal farmaco assunto, dal suo dosaggio e, soprattutto, dalla reazione soggettiva del paziente.
Questo significa che alcuni farmaci avranno un effetto su un paziente ed un altro su un’altra persona.
Alcuni pazienti potranno subire una caduta abbondante di capelli, altri un semplice diradamento ed altri ancora potrebbero, fortunati loro, non avere nessun problema.
Caduta dei capelli da farmaci: cosa fare?
Prima di allarmarsi bisogna quantificare il problema.
Alcuni farmaci possono, infatti, accelerare un processo fisiologico di caduta che porta al ricambio del capello. Si perdono, cioè, vecchi capelli per fare spazio a nuovi capelli.
Il problema diventa serio e preoccupante se ci si rende conto che in concomitanza con l’assunzione di un farmaco la quantità di capelli persi è maggiore di 200 capelli al giorno.
In questo caso il consiglio è quello di rivolgersi ad uno specialista, un tricologo, in grado di indirizzarvi verso la soluzione e la cura più adatta al vostro problema.
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